ll Cardello, edificio menzionato la prima volta nel 1419, dopo alterne vicende fu acquistato da Luigi Oriani, padre di Alfredo, nel 1855.
Dal 1866 l’Oriani, morta la moglie, lascia Faenza e si trasferisce stabilmente al «Cardello» con i figli Enrichetta e Alfredo, allora quattordicenne.
In questo edificio lo scrittore trascorse gran parte della sua vita e scrisse tutte le sue opere.
Nel 1978 la signora Luigia Pifferi Oriani, vedova di Ugo, unico figlio di Alfredo, lo lascia in eredità all’ente (dal 2003 Fondazione) «Casa di Oriani». Fra i compiti affidati alla Fondazione il primo a essere realizzato fu la creazione nella villa campestre di un museo che raccoglieva cimeli dello scrittore.
Ricomposto dal tono di greve retorica che attorno a questo monumento aveva diffuso il fascismo, esso costituisce un bellissimo esempio di abitazione signorile romagnola dell’Otto- Novecento.
La Fondazione pubblica i «Quaderni del Cardello», con l’intento di rendere conto dell’attività attraverso tematiche sociali, politiche, economiche, letterarie legate alla Romagna.