Villa Delfini, di fondazione settecentesca, è un complesso architettonico a corte contadina, tipico della bassa pianura modenese.
Per vari anni vi ha abitato il poeta Antonio Delfini, al quale Modena ha intitolato un’importante biblioteca.
La villa fu per lui un punto di riferimento importante. Infatti, quando dovette lasciare la casa di Modena (alla fine del 1935 la sua famiglia fu costretta a venderla), egli scrisse: «Quella prima notte a Cavezzo ero stato vicino al suicidio.» (crisi esistenziali e crisi letterarie si intrecciavano).
Attualmente, dopo lavori di restauro e di ristrutturazione, il complesso viene utilizzato per cene aziendali, matrimoni, compleanni, feste di laurea.
In estate si organizzano serate di spettacoli (concerti di musica classica, prosa, piccole rappresentazioni teatrali all’aperto), in via eccezionale accessibili al pubblico. Il salone delle cerimonie può contenere un massimo di 250 persone e tutti gli ambienti trovano ubicazione al pianoterra.
La villa centrale presenta una loggia affrescata. Il complesso è immerso in un bosco di 5 ettari. Si può visitare la villa ogni giorno: è sufficiente una semplice richiesta telefonica.